Ritrova il tuo equilibrio
A livello mondiale si stà osservando un aumento di patologie legate allo stile di vita, tra queste il diabete mellito di tipo 2, è quella con una rapida crescita.
E' malattia invalidante molto pericolosa che può portare alla morte.
Il diabete tipo 2 è una malattia metabolica che si contraddistingue da un elevato livello di iperglicemia.
All’origine della comparsa del diabete mellito ci cono due fattori:
–Resistenza dei tessuti all’azione dell’insulina
–Ridotta capacita di secrezione di insulina da parte del pancreas
Molte persone inoltre non praticano alcun tipo di attività fisica, mentre vari studi hanno dimostrato che anche solo 30 minuti di esercizio moderato a settimana, è sufficiente a promuovere una buona salute ed a ridurre la probabilità di sviluppare il diabete.
Nb: I carboidrati raffinati hanno un effetto molto rapido sulla glicemia, essi si trasformanoin brevissimo tempo in glucosio ( 100% ), le proteine per il 60%,
L’impatto per i grassi è minore infatti solo il 10% di essi si trasforma in glucosio e in tempi molto lunghi.
Per il controllo della iperglicemia non è suciente ridurre la quantità di carboidrati, perché a seconda del cibo che li contengono possono avere vari effetti,
L’indice glicemico viene in aiuto con un parametro che indirizza la scelta degli alimenti :
Mantenere equilibrio tra l’assorbimento e l’utilizzazione del glucosio è uno dei processi fisiologici più importanti Il glucosio è infatti il nostro carburante .
Gli alimenti che mangiamo vengono scomposti dall’apparato digerente in elementi più semplici e immessi nel circolo sanguigno dove vi è l’immagazzinamento sotto forma di glicogeno, in attesa di essere utilizzato
L’intervento di ormoni come l’insulina ed il glucagone regolano il livello del glucosio nel sangue che produce energia quando entra nelle cellule.Seguire quindi una alimentazione equilibrata e sana, ricca di cereali integrali, frutta e verdura non dimenticando l'esercizio fsico anche moderato ogni giorno, aiuta lo stato di benessere, prevenendo squilibri fisiologici.
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Il cromo contribuisce al normale metabolismo dei macronutrienti e al mantenimento di glucosio nel sangue.
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(ANSA) - LISBONA, 13 SET - La vitamina D e' una possibile arma di prevenzione del diabete di tipo 2 poiché migliora la insulino-resistenza e la funzione delle cellule beta pancreatiche produttrici di insulina. Lo rivela uno studio presentato al congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) da un giovane ricercatore della Società Italiana di Diabetologia (Sid) grazie ad un grant della Societa', Ernesto Maddaloni.
La vitamina D esercita i suoi effetti anche al di fuori delle ossa, influenzando pure il metabolismo. Lo studio ha dunque valutato l'effetto di una supplementazione di calcidiolo (una forma di vitamina D) sull'insulino-resistenza, sulla funzione delle cellule beta pancreatiche e sui marcatori di infiammazione e di stress ossidativo nei soggetti con pre-diabete e bassi livelli di vitamina D. A questo scopo, 150 pazienti sono stati osservati e divisi in 3 gruppi, assumendo a seconda del gruppo diverse quantita' di vitamina D o placebo. I risultati dimostrano che i livelli circolanti di vitamina D risultano correlati sia agli indici di insulino-resistenza che di funzionalità delle beta-cellule, parametri questi che migliorano dopo la supplementazione con alte dosi di calcidiolo. La vitamina D è un ormone che viene in parte assunto attraverso la dieta e in parte sintetizzato dall'organismo, a partire dal colesterolo, grazie all'azione dei raggi ultravioletti del sole.
Ne esistono diverse forme e il calcidiolo è la forma di vitamina D che viene misurata nel sangue. Dallo studio non si evidenzia tuttavia la dose ottimale di vitamina D per prevenire il diabete di tipo 2.
"Una maggiore comprensione degli effetti della vitamina D sul metabolismo del glucosio, sull'insulino-resistenza e sulla funzione delle cellule beta pancreatiche potrebbe consentire nuovi approcci terapeutici nella prevenzione del diabete tipo 2 e nel progressivo deterioramento del controllo metabolico",
ha concluso il presidente della Sid Giorgio Sesti.
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